lunedì 7 ottobre 2013

La quiete dopo la tempesta

...odo augelli far festa...come diceva il poeta, visto che il calo del prezzo del Duro, si sta tramutando in un guadagno sicuro ed immediato per l'agro-industria nazionale. Ma è inutile piangere sul latte versato, proviamo piuttosto ad analizzare le ultime novità, per capire come potrebbe evolversi il prossimo mercato durogranicolo.



In primis, il 4 Ottobre è uscito l'aggiornamento sulla raccolta Canadese, sebbene si stia ancora al 75% della Totale. Rispetto alle stime preliminari del 21 Agosto questa, presentata nella tabella sottostante, è la nuova situazione:










Di seguito il commento originale di Statistics Canada alla tabella:
Wheat
Nationally, total wheat production is expected to rise 22.0% from 2012 to a record high 33.0 million tonnes. This increase would largely stem from an expected record average yield of 48.0 bushels per acre, up from 42.6 bushels per acre in 2012. The harvested area is expected to rise 8.1% to 25.3 million acres.
All surveyed provinces (except Quebec) reported an increase in average yield for their wheat acres. As a result,production gains are expected to range from 15.5% in Manitoba to 26.4% in Ontario. In Quebec, the 17.2% production increase was a result of a larger harvested area.
Rispetto alla precedente stima preliminare di Agosto, pari a 5,117 m di t, il Duro Canadese prodotto, è previsto in ulteriore aumento, e sarebbe pari a 5,579 m di t (circa 1 milione di t, in più, rispetto al 2012). Ma per chi ha seguito il blog attentamente, questa non è una novità, visto che nell'ultimo mese alcuni analisti canadesi avevano paventato la possibilità che si arrivasse addirittura ai 6 milioni di t.

Tuttavia un 25 % di grano duro, dovrà ancora essere raccolto (annata ottima ma tardiva a causa di una estate freschissima, in N.America), e il meteo potrebbe anche riservare qualche brutta sorpresa, visto l'avvicinarsi della stagione fredda.
La prossima pubblicazione del 4 Dicembre 2013, con i dati quasi definitivi, potrebbe anche non confermare i dati di Settembre sopra riportati.


Customize Chart

Le quotazioni del DURO Canadese (vedi sopra) sembrano essersi stabilizzate nell'ultima settimana a 243 $CAN/t per il future in consegna Ottobre (praticamente un prezzo spot). Negli ultimi tempi sembra che il future Canadese si sia messo a funzionare decentemente, a circa due anni dal suo varo. Lo seguo con una certa fiducia, visto anche l'impatto dei canadesi sul mercato di quest'anno.

Negli USA il prezzo del Durum è leggermente rimbalzato in area 6,83$/bu contro i minimi di 6,7 di qualche giorno fa.
A proposito di ciò, interessante mi appare questa recentissima valutazione del Mercato del Duro in N.America, fatta dalla Commissione del Grano del N. Dakota.

Gli aspetti che vi estrapolo sono questi:
“What we’re seeing is that prices for lower end quality durum is down to $4.50 which is on par with corn values. Prior to harvest it was closer to $5 so it’s reflecting some of the quality lost at harvest.”
Il prezzo del Duro di bassa qualità si sarebbe allineato a quello infimo del corn, per uso mangimistico (circa 14-15 €/t).
Currently U.S. durum exports total 7 million bushels. That compares to 11 mb last year at this time, or about 36 percent behind. However, there has been a pickup in demand recently from Italy.
Le esportazioni di Duro USA, vanno male, ma recentemente in Italia vi è stata una impennata della domanda.
Mentre latita il Nord-Africa

“If we look at the durum situation going forward long term, it remains positive,” Peterson (marketing director for the North Dakota Wheat Commission) said. “World consumption is expected to outpace production so supplies will get progressively tighter.
In N.Dakota rimangono positivi sulle prospettive del mercato globale del Duro (spero ci prendano almeno stavolta, visto che, da quando li seguo, hanno toppato quasi sempre). Elementi da considerare: domanda flebile a livello globale, grandi partite di duro di bassa qualità al momento vengono scambiate sul mercato, ed un 25% di raccolta ancora da effettuare in America, creano incertezza. 
Short term, prices remain pressured by the fact that there is less immediate import demand in North Africa and parts of Europe, and Canada has a big bushel, lower protein durum crop that seems to want to come to market in a hurry,” he continued. “In the U.S. right now the market is still trying to get an assessment of the last 25 percent of harvest is going to be, and this will be a key variable in putting some strength under the values for higher quality durum, if weather impacts were more than expected.”

A livello globale il wheat di Chicago non molla, anzi appare tonico, e si mantiene poco sotto la quota di 7 $/bu. Nelle ultime sedute la domanda globale di wheat appare in crescita, per varie ragioni che trovate esposte come sempre molto bene da Agrimoney qui

In Francia appaiono tramortiti dai ribassi ed intenzionati a mollare il Duro al suo destino (alla nuova semina), in favore del tenero, più produttivo e meno problematico, dalle loro parti.

Vi segnalo anche l'ultima newsletter di IA sul grano duro:

MERCATO - Grano Duro
La pressione risultante dai ribassi al livello internazionale si fa sentire sempre di più, tant’è che i listini nazionali continuano a calare. Martedì a Milano il calo è stato addirittura di 10 euro/t per il fino Nord (272,50 euro/t) e di 12 euro/t per il fino Centro (273,50 euro/t). Più contenuto invece il calo per il buono mercantile (-5 euro/t). Nonostante il prezzo sia rimasto fermo a Foggia (242,50 euro/t partenza per il fino), la borsa merci di Bologna ha registrato un calo generalizzato per tutte le categorie di 8 euro/t. Il fino Centro vale ora 266,50 euro/t, il buono mercantile 246,50 euro/t.

È evidente che il mercato interno è ormai in balìa delle quotazioni estere: con il frumento duro a 240 euro/t reso Port-La-Nouvelle è difficile che il prodotto nazionale trovi collocazione a livelli superiori ai 265-270 euro/t arrivo. C’è da aggiungere che i molini stanno aggiustando il tiro, nel senso che al momento, visto il differenziale di prezzo tra merce buona e meno buona, appare più vantaggioso acquistare quest’ultima. Intanto il prezzo delle semole si adegua (-5 euro/t, a Bologna 390 euro/t ma in realtà si acquistano anche a 340-350 euro/t). Le proposte in Italia centrale per la merce fina (minimo 78 kg/hL) oscillano tra i 245 e i 252 euro/t partenza Marche.

Il mercato si sta assestando al ribasso. Ormai è chiaro che sarà la merce estera a dettare le tendenze dei prossimi mesi.


Mentre per quanto riguarda le importazioni di Duro in Italia, per i dati che ho visionato nel tempo, le importazioni sono state in calo ininterrotto per due anni, almeno sino a giugno 2013. Qui l'ultima nota di Anacer (abbastanza affidabile) sul primo semestre 2013.
L'exploit delle importazioni è un fatto dell'ultimo mese ed è connesso al super raccolto Canadese che ha fatto piombare i prezzi del Duro ed ha rivolto la attenzione dei commercianti globali verso l'Italia, unico mercato internazionale del grano del duro, liberamente e docilmente penetrabile. Il Nord-Africa l'altro grande acquirente, contingenta le importazioni, impone dazi e le controlla rigidamente, se non addirittura le gestisce a livello Statale.

Mercato del Duro in assestamento sui valori odierni a livello globale e locale...la messe canadese è (quasi) finita...

16 commenti:

  1. Un milione di tonnellate in più sulla produzione mondiale di trenta milioni di ton. non credo che possa influire più di tanto sul prezzo medio dell' annata commerciale 2013 2014. Penso e spero che il prezzo risalira

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    1. tieni conto che la quantità scambiata annualmente di grano duro sul mercato globale mediamente è di 9 milioni di t...il Canada al contrario di altri Paesi esporta quasi integralmente la sua produzione...dunque sarebbe meglio dire che si tratta di 1 m di t su 9. Al momento non ha neanche cominciato a vendere la nuova produzione, si è disfatto delle scorte.
      Detto ciò...speranza o meno...conviene attendere....probabilmente siamo sul picco del ribasso. Penso anche io che qualcosa potrebbe recuperare...

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  2. Granduro cosa intendi quando dici che negli ultimi tempi il future del duro in Canada sembra si sia messo a funzionare? Intendi che viene utilizzato molto di più, che c'è più liquidità?Che ne pensi?

    GP

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  3. Non sono d'accordo: alla fine il prezzo lo fa la domanda, l'offerta mondiale e il livelli delle scorte fatta eccezione delle ondate speculative su voci e previsioni spesso sballate. Guardando ai dati macro dovremmo essere ad un livello minimo e il prezzo piano piano risalira un pò almeno intorno ai 25 - 26/€ q. In fin dei conti pare che stiano importando a questi prezzi, quando il nostro fino ora quota 23 - 24 €/q.

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  4. Per gennaio - marzo ci sono affari fatti a 240 euro/t CIF pe qualità bassa. La Puglia sta inondando di semola il centro-nord a prezzi bassissimi (310-320 arrivo). Mi sa che ci aspetta un inverno gramo.

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  5. GP

    ti ringrazio per i dati sulle importazioni che mi hai mandato, ci farò un post appena usciranno i dati degli ultimi mesi.

    Il future canadese è molto più reattivo e sembra riflettere bene l'andamento del mercato canadese rispetto al passato. La liquidità però langhe, forse peggio dell'anno precedente...ai nostri fini di monitoraggio del prezzo canadese, però funziona bene. E' stato il primo indicatore che ci ha avvertito del calo delle quotazioni del Duro sul mercato globale.

    Anonimo delle 10:40
    Il prezzo lo fanno la domanda e l'offerta reale non certo i numerini di IGC. 1 milione di tonnellate in più prodotte in Kazakistan (paese privo delle adeguate infrastrutture per gestirlo) sono ben diverse da 1 milione prodotte in Canada. In più molti Paesi applicano politiche dei prezzi, per cui possono attraverso dazi o tariffe condizionare il flusso di merci.
    Con Il Canada puoi star sicuro che tutto quello che produrranno arriverà sul nostro mercato o in N.Africa, direttamente o indirettamente. Loro producono nell'ottica di coprire i mercati Mediterranei. Per le statistiche ogni tonnellata ha lo stesso peso, ma la realtà è ben più articolata.
    Ma quali sono 'sti dati macro affidabili che consulti, se non sappiamo neanche quanto grano è stato prodotto in Italia nell'ultima raccolta?
    Tenendo poi conto che la situazione della Raccolta Americana non è ancora stabilizzata e che la domanda di Duro potrebbe essere in calo, visto che il mercato della pasta langue.
    Un mese fa la stampa specializzata italiana pubblicò una serie di dati sulle produzioni mondiali di Duro. Dopo appena un mese, possiamo sicuramente affermare che erano del tutto sballati (la produzione americana era di molto sottostimata). Come del resto le loro previsioni (il prezzo del Duro era visto in salita).
    Tu a quali fonti ti servi?
    Al momento non c'è nessun segnale concreto di recupero sui mercati specifici del Duro (mentre il wheat da speranza, ma credo esuli dalla tua analisi). Poi se vogliamo giocare ed illudere i lettori possiamo dare i numeri. Ma meglio stare ai fatti secondo me. Seguendo i fatti, vari di voi, hanno venduto a fine Agosto sull'onda delle notizie canadesi pubblicate da questo blog.

    Seguendo il mercato mondiale in alcuni casi è possibile anticipare quello nazionale.
    La nostra arretratezza commerciale e finanziaria è un vantaggio in questo caso.
    Qui in Italia mentre il prezzo globale già scendeva a botto, moltissimi cosiddetti esperti, ancora si baloccavano su potenziali aumenti.
    Io non faccio previsioni, osservo soltanto con molta attenzione quello che accade fuori dall'Italia. Ed al momento sembra che il prezzo si sia stabilizzato.
    Tutto il resto sono soltanto opinioni o sensazioni (ed io mai mi affiderei ad esse). Qualche volta ci si azzecca, molte altre volte no.

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  6. Calma calma non ti scaldare i dati sono gli stessi che tu pubblichi su questo blog; si tratta solo di una considerazione. Il dato mondiale 2011/2012 è di circa 36,7 milioni di ton quello 2012/2013 previsto di circa 35 per cui il dato canadese per me non può salvo altre sorprese far scendere il prezzo a 20 euro come qualcuno sostiene.

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    1. datti un nick riconoscibile se vuoi interloquire con me. Appena mi è possibile scanno la tabella pubblicata sul numero grano duro di Terra e Vita (derivanti da IGC) così avremo la possibilità di analizzarli e valutarli pubblicamente.

      Per il resto: ulteriori cali sui mercati locali (sganciati dalla situazione commerciale globale), è possibile che siano effettivamente manovre speculative orchestrate dall'Agroindustria....come scrivevo all'inizio del post odo augelli far festa...qualcuno forse sta giocando con il fuoco.

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  7. Purtroppo in Puglia stanno ancora speculando sulla super produzione canadese: - 0,40/q

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    1. -0,40 /q che cosa? e rispetto a che cosa?

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    2. credo si riferisse a Bari.
      http://www.ba.camcom.it/articoli/allegato/2013/10/LISTINO_CEREALI_E_LEGUMI___08_10_2013.pdf

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  8. Skandiski
    Foggia invariato

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  9. Mi trovate d'accordo sulle speculazioni in atto per tanto invito tutti a mantenere la calma e aspettare dicembre per il rialzo delle quotazioni.

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  10. paola guanti,cosa ti fa rinere che a dicembre il prezzo dei cereali possa aumentare?

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