giovedì 8 novembre 2012

Tornano i blocchi stradali al Sud?

Questa volta gli autotrasportatori faranno da se, niente alleanze con altre categorie e/o Forconi vari. I camionisti di Sicilia, e sembrerebbe Calabria, hanno proclamato il blocco dei trasporti dal prossimo 24 Novembre sino al 28. 
Seguirò l'evolversi della vicenda.




Qui il comunicato ufficiale dell'associazione di categoria Aias.


Autotrasporto proclama il fermo in Sicilia
Un comunicato dell'associazione degli autotrasportatori siciliana Aias proclama il fermo dei camion dal 24 al 28 novembre 2012 per protestare contro l'inerzia del Governo verso le rivendicazioni provenienti dall'isola.
La comunicazione inviata alla Commissione di garanzia sugli scioperi ed alle istituzioni fa riferimento ad una richiesta d'incontro su alcune questioni che riguardano l'autotrasporto siciliano, mandata al Governo lo scorso 22 ottobre: "Non trovando spiragli di dialogo con alcun organo istituzionale, siamo convenuti alla decisione di proclamare il fermo dei servizi di autotrasporto merci", scrive l'Aias, aggiungendo che la protesta è condivisa anche dall'Associazione Imprese Trasportatori Calabresi e "altre sigle della realtà meridionale".
Gli autotrasportatori siciliani lamentano che "le problematiche del settore, unite alle difficoltà economiche generali, hanno generato il crac delle nostre attività, costringendo 15mila imprese alla chiusura o a un indebitamento che si protrarrà talmente a lungo da essere lasciato in eredità anche alle prossime generazioni". Tra gli altri problemi del settore, l'Aias cita le incertezze sull'ecobonus e sui costi minimi di sicurezza.
Il fermo dell'autotrasporto siciliano inizierà alle ore 00:00 di sabato 24 novembre e terminerà alle 24:00 di mercoledì 28 novembre 2012. I promotori dichiarano che osserveranno le normative che disciplinano lo sciopero e garantiranno i servizi essenziali.
Di seguito un articolo del Corriere del Mezzogiorno.



PALERMO – Tornano sul piede di guerra gli autotrasportatori, che minacciano il blocco dei trasporti dal 24 al 28 novembre in Sicilia e in Calabria. A fermare il traffico merci questa volta non saranno solo i padroncini aderenti all’Aias, Associazione imprese autotrasportatori siciliani, ma anche quelli dell’Aitc, Associazione imprese trasportatori calabresi. Ma alla serrata hanno aderito anche altre sigle delle regioni meridionali. Un fronte comune che non mancherà di creare disagi e disservizi, come già sperimentato negli anni precedenti.
SCIOPERO AD OLTRANZA - “Siamo pronti a scioperare ad oltranza se le nostre richieste continueranno ad essere ignorate dalle istituzioni”, spiega Giuseppe Richichi, presidente Aias e promotore della protesta, in una lettera rivolta alla Commissione di garanzia, al presidente del Consiglio Mario Monti e ai ministri dei Trasporti e dell’Interno, nonché ai presidenti delle Camere.
VERTENZE - “Le problematiche del settore, unite alle difficoltà economiche generali, hanno generato – aggiunge - il crac delle nostre attività, costringendo oltre 15 mila imprese alla chiusura o un indebitamento che si protrarrà talmente a lungo da essere lasciato in eredità anche alle prossime generazioni''. Inoltre, per Richichi "sono inaccettabili gli esiti delle vertenze sugli incentivi, boccata d'ossigeno per le imprese che hanno investito sull'intermodalità”.
ISTANZE - Secondo il presidente Aias “nel settore dei trasporti mancano le regole e per questo è allo sbando. Non esiste una legge seria sull’antitrust, siamo stritolati dal caro-assicurazioni e subiamo angherie da parte di tutti, committenti compresi”. E poi, aggiunge con indignazione “siamo stanchi di sentir parlare di infiltrazioni della mafia tra le nostre file. E’ la conseguenza della grande confusione che si è creata durante la protesta dell’inverno scorso. Questa volta non ripeteremo gli errori del passato e ogni categoria sosterrà separatamente le proprie istanze”.



2 commenti:

  1. Eppure ieri Mariano Ferro, durante una riunione di categoria (agricoltori), è intervenuto sostenendo che AIAS avrà l'appoggio dei (suoi) forconi.

    In riferimento all'articolo citato e per quanto riguarda Richichi, è effettivamente improprio parlare di infiltrazione mafiosa.
    Direi che merita il pieno titolo.

    Per quel che mi riguarda, sono appena stati applicati aumenti alle tariffe di trasporto merci deperibili sui mercati ortofrutticoli del centro nord (circa 3 € in più a pedana), rispetto ai prezzi del periodo pre-estivo.

    Molti trasportatori mi dicono che, a parte l'utilità o meno della protesta, non possono permettersi neanche loro di fermarsi.

    vedremo

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