venerdì 9 novembre 2012

Arriva Agrex: il future è già qui?


Mi dispiace se al momento il blog, non viene aggiornato con la consueta frequenza, ma qui giù, nel profondo Sud, è tutto un cantiere di semina (non ancora del duro però). Tuttavia non posso fare a meno di segnalarvi, il prossimo avvio del mercato future grano duro in Italia. 


Verremo finanziarizzati anche noi dunque? Probabile a questo punto (più avanti un articolo del Sole24ORE con i dettagli), e devo dire che complessivamente per quello che seguo dei mercati nazionali ed internazionali, probabilmente sarà anche un vantaggio o comunque una opzione in più. Io lo vedo come  uno strumento che consentirà una maggiore trasparenza sul mercato nazionale. Se speculazioni vi saranno, certamente avverranno più alla luce del sole di come avvengono oggi nei mercati locali, visto che almeno avremo una visione chiara dei volumi scambiati e dell'atteggiamento degli acquirenti. E le speculazioni finanziarie? Andrà valutato come è stato progettato il future, visto che in base alle regole di funzionamento, potrà avere un approccio più o meno speculativo.

Tuttavia va ricordato che storicamente tutti i mercati future partono privilegiando gli aspetti commerciali tradizionali, per poi venire soverchiati dagli scambi puramente finanziari (vedi grafico a lato e la crescita del cerchio rosso).


Tornando al nostro, certamente il Foggiano, stante la designazione come luogo di consegna fisica, assumerà un ruolo di primissimo piano in tutto il Mediterraneo durogranicolo.
Certamente grandi beneficiari e registi di questa operazione sono i grandi acquirenti nazionali, in primis i vari Barilla e Casillo, ma ciò non impedirà a priori che anche i produttori possano trarne vantaggi. In teoria lo strumento è neutro.
Tuttavia non è detto affatto che il mercato future prenderà piede, in Canada ad esempio a quasi un anno dalla partenza non è ancora mai decollato, ed in Italia non so che piega prenderà, posso solo dirvi che se fosse partito in Sicilia, sono certo che avrebbe chiuso dopo due settimane.
Infine per chi non avesse le idee chiarissime su questi strumenti finanziari (come darvi torto), al termine del post troverà un link di un video in italiano prodotto da CME group, che da una idea di come funzionino i future di Chicago sulle commodity (ve  lo consiglio per un primo approccio).

Di seguito l'articolo del Sole:
Tutto pronto per l'avvio in Italia del future del grano duro, l'Agrex. Le contrattazioni potrebbero avviarsi già dalla prima settimana di dicembre. Market maker sono Banca Imi, gruppo Casillo e la francese Granit. 

«La data potrebbe subire ancora qualche rinvio – frena Ennio Arlandi, energy derivatives markets director di Borsa Italiana – magari a gennaio: vogliamo essere certi che gli operatori siano tutti pronti». Ieri però nel convegno tenuto alla Borsa merci di Bologna si è ipotizzata la data del 3 dicembre.
In dettaglio, Borsa Italiana ha messo a punto un nuovo segmento del mercato, denominato Agrex, dedicato alla negoziazione degli strumenti finanziari derivati aventi come attività sottostante commodity agricole e relativi indici. Nella fase iniziale saranno ammessi alla negoziazione contratti future su grano duro che prevedono il regolamento mediante consegna fisica del sottostante presso i silos autorizzati (si parte con Foggia). Il future Agrex avrà contratti per lotti di 50 tonnellate, con cinque scadenze e consegne nei mesi di marzo, maggio, settembre e dicembre.
Perché una Borsa future sul grano duro? «Le oscillazioni dell'offerta – risponde Arlandi – possono determinare estrema volatilità dei prezzi. I future permettono agli operatori di coprirsi da variazioni indesiderate, favorendo una migliore programmazione e aumentando la trasparenza del mercato». Peraltro «le superfici coltivate a grano – interviene Emilio Ferrari, direttore acquisti di Barilla – sono in costante calo, anche nelle aree maggiormente vocate. Questo rende meno liquido il mercato con fenomeni speculativi e rischi di rottura di stock. E con scompensi per tutta la filiera». I potenziali operatori di Agrex fanno capo soprattutto ai produttori italiani e francesi di pasta ma anche a quelli di cous cous del Nord Africa e del Medio oriente.
Il mercato mondiale del grano duro vale 30 milioni di tonnellate contro una produzione di grano tenero che supera i 650 milioni di tonnellate. Oggi gli operatori italiani acquistano sul mercato spot, con consegna a una settimana e prezzi variabili; oppure stipulano contratti con i fornitori, per consegne diluite, e tenendo in vista la media dei prezzi del grano duro delle principali borse merci italiane. La Borsa del grano duro di Winnipeg (Canada) non sembra una duplicazione di Agrex perché è più rivolta al mercato locale che a quello europeo. 
Arlandi però è cauto. «Questi mercati – sostiene – hanno bisogno di un rodaggio per funzionare bene. E questo accadrà anche per l'Agrex. Tuttavia quando gli operatori percepiscono che il meccanismo funziona allora partecipano». Perplessità degli operatori? Per Ferrari ci sono solo vantaggi. Il manager di Barilla (macina 650mila tonnellate di grano duro, pari all'80% del fabbisogno degli stabilimenti italiani) è convinto che con un future sul grano duro «anche gli agricoltori potrebbero meglio garantirsi la redditività della coltura e migliorare l'appeal rispetto a colture concorrenti che dispongono già di questi strumenti di copertura. Dall'altro lato, i compratori potrebbero stabilizzare i propri costi e scoraggiare gli speculatori».

Qui il video in italiano di CME. Ovviamente è un video da addetti ai lavori (ma di semplice comprensione), non vi aspettate controinformazione o critiche al sistema finanziario.
Saluti

13 commenti:

  1. un giorno, negli anni '50 del secolo scorso, a ridosso di elezioni politiche, mio suocero, assieme agli altri mezzadri e braccianti agricoli che lavoravano su un feudo di un grosso agrario tra le province di trapani e palermo, fu invitato, dallo stesso agrario, a partecipare ad un incontro con un candidato del pli e di conseguenza a votare per quel politico. sulla strada del ritorno, in groppa alla sua mula, si chiese: "se quel candidato va bene per il padrone, come può andar bene per me?" e votò diversamente.
    ora, ho forti dubbi che l'iniziativa di barilla e casello si possa tradurre in un beneficio per i cerealicultori. certo, ci sarà una "razionalizzazione dei mercati", ma non è pacifico che questa debba essere necessariamente neutra. ad ogni buon conto, staremo a vedere. d'altro canto come dice il proverbio della nostra terra: " a lu rugnusu una crusta chiù o una crusta menu...."

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  2. Novità interessante, questo tipo di contratto lo vedo soprattutto come una sorta di "assicurazione" contro un'eventuale crollo del prezzo del grano duro, però ci vorrebbe un esperto in materia finanziaria per calcolare rischi e costi di gestione per questo future anche perchè la soglia minima di 50 tonnellate non è poco.... .

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  3. Agricoltore Tarantino11 novembre 2012 alle ore 23:05

    Stamane ho effettuato la semina...attendiamo adesso gennaio per la concimazione! Un'altra annata ha inizio...in bocca a lupo a tutti!

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    1. Ma ha piovuto abbastanza costì? Mi sembra che in puglia siamo intorno ai minimi storici come quantità di precipitazioni....

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    2. Agricoltore Tarantino19 novembre 2012 alle ore 17:22

      Caro anonimo, ti invito a commentare più spesso i miei post, porti fortuna! Piove ininterrottamente da 4 giorni ;-) Al di là degli scherzi, ho anticipato di 10 giorni la semina rispetto al periodo in cui sono solito normalmente seminare, proprio per usufruire della prevista abbondante pioggia di questi giorni...anche perchè altrimenti, data la pioggia prevista ( e caduta), prima di dicembre sarebbe poi stata dura seminare...

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  4. Skandiski
    azz... ke perdite dei future! motivo?

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  5. grazie A.T. e buona fortuna anche a te

    Sk
    ultimo rapporto USDA deludente per le esportazioni di wheat USA,
    e stamane un rapporto di una nota banca d'affari meno ottimistico del recente passato sulle prospettive del wheat.
    Non so se sono questi i motivi, ma sinchè non scende sotto 8.5 $, direi che si tratta di oscillazioni consuete degli ultimi mesi.

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  6. Skandiski
    Bari: invariato.

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  7. Finalmente, gli agricoltori che hanno il prodotto fisico se seguiranno i consigli di chi lavora sui mercati ne avranno solo da guadagnare in valore e trasparenza.
    Speriamo che sia finita per sempre l'era degli accapparratori di prodotto i veri tiranni impuniti del mercato che in assenza di un mercato finanziario regolamentato hanno schiacciato il peones.
    Se mettete anche il term-sheet del / dei futures proposti, provo a metterci su la testa per vedere come funzionano.
    Spero che non ci sia solo quello del grano duro, perchè si che sarebbe l'ennesima presa per il chiulo.
    agric_trader

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    1. Conto sulla tua competenza sulla materia caro trader,
      purtroppo al momento non ho trovato altre informazioni tecnico-finanziarie in rete.
      Si, dovrebbe essere soltanto sul duro.
      Rinviato il suo avvio al 21 gennaio.
      http://www.bloomberg.com/news/2012-11-16/italy-durum-contract-start-postponed-to-january-exchange-says.html

      Ma sulle prossime prospettive del wheat di Chicago che ne pensi?

      Ciao

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  8. Se è solo sul duro non sarà un mercato liquido, quindi non trasparente, quindi non lavorabile.
    Per Chicago è una situazione di stallo, credo che il movimento grosso ci sia già stato,.. a meno di sorprese per le prossime campagne (aspettative) se rialzo deve essere è solo a copertura del fattore stagionalità,.. quindi se avessi delle posizioni fisiche guarderei bene quanto mi costa tenerlo li a fronte di ipotetici rialzi che andrebbero a corprire i costi tecnici e finanziari.
    Alleggerirei il fisico con cautela.
    Agric_trader

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    1. Si, sarà solo sul duro.
      Sostanzialmente questo future, da quello che ho percepito, nasce dall'esigenza degli grandi buyer durogranicoli di avere una assicurazione sui contratti di coltivazione che stipulano.
      Nulla di più odioso per la grande agroindustria è l'oscillazione del prezzo della materia prima, cosi tendono a stipulare contratti di filiera a prezzo fisso con gli agricoltori.
      Per fare ciò e non finire con il sedere all'aria, hanno bisogni di assicurarsi tramite i future che utilizzano come paracadute nel caso il prezzo del grano sul mercato crolli rispetto a quanto si sono impegnati a pagare con il contratto.
      Al momento, utilizzano il future Matif sul tenero anche per il duro in Italia, soltanto che hanno paura che il duro come è già capitato qualche anno fa, spunti prezzi del tutto differenti dal tenero. Ed allora, visto che nella prossima annata c'è questo rischio concreto per varie ragioni, hanno disperatamente bisogno di un future dedicato in Italia. Per tutto il resto continueranno ad utilizzare il Matif.


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