Cari lettori, prima di prendermi una pausa dal blog (si, domani dopo la pausa meteorologica forzata si riprende a pieno ritmo l'attività agricola), ho voluto scrivere un post su un argomento segnalatomi tempo fa da Mimmo (che se lo merita visto il suo apporto sempre costruttivo alla vita di questo spazio): le esportazioni di grano (duro) Kazake.
Ahinoi, arretrati durogranicoltori della italica penisola, il lettore "comelafalce" (seppur io all'inizio fossi scettico ed intimamente convinto che mi raccontasse una sorta di mito rurale americano facilmente smontabile) ha aperto una finestra su una realtà a me (e penso anche a molti di voi) totalmente sconosciuta.
Da circa un decennio la "Desertificazione" è, in Sicilia, un ottimo argomento da convegno o da seminario finanziato (vedi il deserto siculo). E' ritenuta infatti un pericoloso fenomeno di degradazione ambientale in atto, sul quale è utile investire le già esigue risorse della ricerca pubblica per cercare di studiarlo e per quanto possibile lenirne gli effetti negativi.
Navigando per il web mi sono imbattuto in un sito americano che veicola, tramite interventi di autori competenti, idee e punti di vista per un agricoltura realmente sostenibile.
Ok, dopo il sondaggio sul prezzo del grano, rilancio con una nuova indagine demoscopica sulle varietà di duro che avete seminato in questa annata o avete intenzione di seminare.
Grande incertezza sui mercati finanziari, volatilità elevatissima, i vecchi e sicuri buoni del tesoro sembrano diventati più infidi di un mutuo "subprime", ed allora il prossimo anno, si chiedono i grandi investitori internazionali, dove sarà più redditizio investire?
Salute lettori, purtroppo il lavoro agricolo in questo momento è intenso e non riesco a gestire il blog con cadenza regolare. Stasera non posso fare a meno di richiamare la vostra attenzione sul nuovo Ministro delle Politiche Agricole della nostra vecchia Repubblica.
Cari lettori mi è venuta l'idea di provare a valutare, tramite un semplice sondaggio che troverete nella colonna a destra, il "sentiment" di noi operatori sulla prossima evoluzione (sino a fine anno) delle quotazioni del grano duro nei nostri mercati.
Purtroppo tocca sciropparci il solito rapporto USDA sul mercato cerealicolo. Del resto una volta iniziata questa avventura del blog sul mercato del grano, non posso fare a meno di proporvelo, almeno per sommi capi.
Grano duro in calo sui mercati internazionali. Per fortuna non si tratta di una discesa decisa, ma la flessione è indubbia e solidale negli Usa, in Canada ed in Francia. Attesa una riduzione delle quotazioni anche da noi, in Italia.
La Commissione Europea ha recentemente pubblicato un importante rapporto sulle prospettive delle materie prime agricole agricole in Europa nel prossimo anno. Vi dico subito che per quanto riguarda il grano duro, sono contenuti dati veramente sorprendenti. Tuttavia andiamo con ordine partendo dalla prospettiva cerealicola generale.
L'Algeria, il settimo importatore di grano al Mondo, ha aumentato considerevolmente le proprie importazioni nei primi tre trimestri del 2011 (come già riferito ieri da Orzo vestito), passando dai 4,2 M di t del 2010 agli attuali 5,7 M di t, ed appesantendo di alcuni miliardi di $ la bilancia commerciale dei pagamenti.
Cari lettori, con vero piacere, vi annunzio che il blog si è arricchito della collaborazione di un nuovo autore. Sono sicuro che avrete già avuto modo di apprezzarlo come assiduo commentatore negli ultimi tempi. Si chiama Orzo vestito ed è un durogranicoltore pugliese, fine osservatore di mercati nazionali ed internazionali. Un ulteriore punto di vista competente non potrà che migliorare la qualità del blog. Di seguito la sua dettagliata analisi sulla situazione algerina, mentre domani integrerò con un mio post che per una serie di coincidenze tratterà alcuni argomenti comuni.
Dopo il discutibile progetto sulla banda larga, l'Assessorato Agricoltura della Regione Sicilia sembra impegnarsi su un problema ben più serio per le aziende agricole isolane: l'accesso al credito.