sabato 16 aprile 2011

Grano Duro varietà Creso: un grande successo della ricerca italiana

In questi giorni a Roma viene rievocato il percorso di selezione, della varietà Creso, compiuto da Scarascia Mugnozza e dalla sua equipe.




Che dire: il beneficio che ebbero gli agricoltori fu enorme, tanto che si diffuse rapidamente in tutto il territorio nazionale.Il vantaggio principale, insiema alla buona produzione, era la taglia bassa e quindi l'elevata resistenza all'allettamento (problema comune per le varietà di allora).
Le pecche erano certamente la lunghezza eccessiva del ciclo vegeto-produttivo (aspetto negativo soprattutto al Sud) ed una qualità commerciale non eccelsa.
Complessivamente determinò un aumento sensibile delle rese del grano alla raccolta rispetto al passato.

Tre considerazioni
- A quei tempi non vigeva alcun obbligo di acquisto di grano cartellinato, eppure il Creso cartellinato si diffuse enormemente.
Prova che quando un prodotto è buono si vende.

- La ricerca fu brillantemente condotta da un Ente pubblico. Mentre oggi la ricerca pubblica langue in uno stato comatoso e non tanto per mancanza di fondi quanto per mancanza di prospettive.

- Le innovative caratteristiche del Creso furono determinate da radiazioni nucleari che indussero mutazioni sul corredo genetico. Un OGM ante-litteram con tecniche meno sofisticate delle attuali.

Ma se volete sapere anche l'altra faccia della medaglia (a cui io personalmente non credo, mancando qualsiasi prova a supporto di tali ipotesi) leggetevi

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